serendipity
Si parte da sensazioni impalpabili, da ciò che precede una formalizzazione progettuale vera e propria e che di solito si risolve in parole al vento, schizzi dimenticati o schizzi archiviati per nuovi progetti affinché non si perdano nei cassetti della memoria.
Abbiamo scelto di raccontare “il prima” insieme al “poi” per arrivare al “dopo”. Raccontare idee, ricordi, discussioni, incertezze, fortunati fallimenti…
L’installazione è un racconto alternativo, mimetizzato all’interno di un’ambientazione informale: nello Spazio espositivo di Milano e al SEVS di Firenze si mette in scena un “bar”. Un bar che accoglie una mostra per una volta “comoda”, che si può osservare anche da seduti.
Sono filmati sui progetti e sui loro processi ideativi che tra un cappuccino e un’insalata mista sfilano sulla tavola apparecchiata, mischiandosi con i suoi sapori, e talvolta con i “dissapori” che a tavola possono emergere e poi risolversi.
Un bar fatto di “progettualità” oltre che di progetti, che parla di un certo modo leggero (e comunque impegnato) di affrontare il lavoro. “Serendipity” – il bar dell’imprevisto – è un’installazione, un modo di pensare, un guardare le cose da un altro punto di vista per scoprirle così, improvvisamente, affascinanti e nuove.