Nina. Un lare da Oskar

“Nina” si presenta come una coreografia astratta scomposta e poi ricomposta in piani paralleli; è un lare che si rende protagonista di ogni nuova festa celebrativa.
Frame di un contemporaneo “balletto triadico”, è una danzatrice congelata in piani trasparenti che conserva nella sua struttura una pluralità di ossimori: è libertà emotiva e rigidità corporea, è stasi e movimento; è una stratificazione di scene da traguardare; è un omaggio al passato e un souvenir per il futuro.
È un lare innamorato, o forse un lare trafitto al cuore.