RovelloDue – Un viaggio caleidoscopico

Politecnico, Milano. Oltre 150 anni di storia. Decine di migliaia di opere e progetti realizzati
e ancora da inventare. Una complessità e varietà di pensiero, difficile da raccontare
se non tramite l’espediente del viaggio. A suggerircelo, Laura Curino nello spettacolo
“Miracoli a Milano” in cui ogni miracolo è messo in scena come un delicato
ed indispensabile atto di trasmissione della conoscenza mentre il viaggio ne rimane
la metafora, il filo conduttore e collegamento.
Ora, allo stesso modo, l’installazione interattiva ci proietta in un tragitto di scoperta.
Il viaggio diviene la categoria di selezione delle opere realizzate e ricerche politecniche
in atto.
“Un miracolo, si dice ogni volta che lo stupore travolge”. Con sentimento di meraviglia,
partiamo come hanno fatto i pionieri, ci muoviamo tra i racconti e ci immergiamo nella
storia. Le pareti, intrise di significato, cangianti vibrano e si moltiplicano. Effetti
caleidoscopici, rimandano all’unione etimologica delle parole “vedere” e “bello” oltreché
alla figura retorica dell’entrelacement, in un continuo intreccio di storie ed esiti.
Si generano da alcuni motivi visivi creati da Lucio Diana per le scenografie di “Miracoli
a Milano”, si reiterano in minuscole forme geometriche, prendono possesso dell’ambiente,
con le loro infinite declinazioni, mutano e lo rendono ‘sensibile’. Al visitatore viene così
lasciata la possibilità di interagire con l’allestimento e di svelarne, mediante le sue azioni,
la molteplicità dei contenuti.
E’ sufficiente prendere il taccuino ‘giusto’, facendosi catturare dal titolo o incuriosire dalla
copertina, aprirlo e posizionarlo sul vicino leggio. Così facendo, di fronte a sé, si avvia
un inedito contributo multimediale. Comincia la narrazione. Filmati e immagini si animano
sulla superficie verticale. Cambia il taccuino, cambia la proiezione. Pochi secondi di visione
e poi nuovamente la scelta di un tema differente.
Fotografie, talvolta d’epoca, schizzi, frammenti di spettacoli e video originali
ci accompagnano in un viaggio di conoscenza, o commistione di conoscenze, scoperta,
esiti imprevedibili, e ricerca, in un susseguirsi di esperimenti e sforzi.
Un viaggio per certi versi a ritroso, nella vita del Politecnico e Milano, per altri proiettato
verso il futuro, tra scenari potenziali di sperimentazione scientifica e innovazione sociale.
Un viaggio reale e fisico, grazie ai mezzi di trasporto ed infrastrutture ideate da
protagionisti legati all’Ateneo. Un viaggio umano, di passioni, tentativi, e sperimentazioni
da parte di professori e studenti.
Visioni future nel passato, mettono in comunicazione il visibile con l’invisibile, eventi
e persone lontane nello spazio e nel tempo. Visioni future nel presente, cercano al contrario
di tradurre l’invisibile nel visibile, creando innovazione e auspicando al miglioramento
in un momento prossimo. La precarietà degli spostamenti in diligenza di Francesco
Brioschi, il fascino della Lambretta, lo stupore per le forme di Isetta, i nomi romani
di Lancia, le future auto-volanti, probabili veicoli fai da te e possibili carrozzerie in tessuto,
sono solo alcuni dei contenuti offerti.

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