Reserved for

“La cucina è un linguaggio nel quale la società traduce inconsciamente la sua struttura”, affermava Claude Lévi Strauss, perché il cibo incorpora nella sua stessa essenza al contempo relazioni sociali, significati comunicativi e valori affettivi. Le ritualità e le gestualità che lo accompagnano, e che raccontano il nostro modo di “stare a tavola”,
descrivono infatti più di tante parole le dinamiche relazionali, educative e comportamentali di una determinata struttura sociale.
In particolare nell’ambito del product e dell’interior design la tavola sta sempre più spesso diventando terreno fertile di progetto, occasione per “sperimentare lo straordinario nell’ordinario”, per reinterpretare azioni, vizi e comportamenti di ogni giorno solo apparentemente banali e che, invece, possono schiudere importanti opportunità di innovazione; il segreto, come sempre, è superare il tema dell’abitudine, per imparare a caricare di nuovo senso i gesti quotidiani.

La mostra Reserved For vuole proporre un contributo originale, osservando e raccontando quanto sta accadendo negli ultimissimi anni nelle molteplici geografie della tavola. Si configura così un excursus variegato, che si muove liberamente tra prodotti “di cibo”, oggetti “per il cibo” o relazioni che si strutturano “attorno al cibo”, sottolineandone di volta in volta il ruolo culturale, oltre che simbolico, e il valore antropologico.

Una mise en place allestita a Palazzo Italia a Berlino, dal 12 al 19 dicembre, all’interno della rassegna di eventi “cibo…e dintorni” per una cena dal gusto variegato.

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