I piani della memoria

Un’eredità che ti lascia spaesato: servizi con pezzi mancanti, oggetti spaiati ma ancora carichi di affettività, porcellane rotte o scheggiate ma che non sappiamo “abbandonare”… I ricordi di famiglia rimangono così intrappolati tra un passato denso di nostalgia e un futuro troppo incerto, che li relega di solito negli scaffali più inaccessibili! Con i “piani della memoria” tutti questi oggetti riscoprono invece una nuova vita e conquistano la loro “seconda possibilità”: un collante uniforme li accoglie, a volte li ingloba, altre volte li completa o ne rammenta le lacune con orme inequivocabili. Il servizio così si ricompone metaforicamente e i vari pezzi ritrovano una “dignità” (e un uso) che sembravano perduti. Questi “piani della memoria”, che ognuno può costruirsi a partire dagli oggetti che più ama, cristallizzano così un passato a noi caro, ricordandoci quell’attimo fuggito: sono “bevute in compagnia” di cui apprezziamo ancora l’aroma, sono “memorie di una pausa caffé in famiglia”, o forse è quella “litigata storica” con successiva riconquista e definitiva “promessa d’amore”!


Dati

tipo: incarico diretto
luogo: Fabbrica del Vapore, Milano
committente: Milano si autoproduce
cronologia: 2012

Credits

progetto: ghigos (Davide Crippa e Barbara Di Prete, Francesco Tosi) con Massimo Gangemi, Iain Greenwood, Stefano Locci

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