Esca lamp

Una lampada che caratterizza l’ambiente con ironia e leggerezza, è un hobby che diventa arredo e un arredo che si fa gioco: è la classica canna da pesca, che ruota e si inclina assecondando ogni nostro gesto, e che accoglie la fonte luminosa come un terminale “fluttuante” nello spazio.
La struttura, con base in acciaio satinato e lucido, è di forma elementare perché il suo unico scopo è sorreggere la canna da pesca, permetterne i diversi movimenti, dare alloggio al trasformatore. E’ un supporto semplice che si “nasconde” nell’ambiente per esaltare il ruolo dell’indiscussa protagonista del progetto: una lampadina bianca che sale e ridiscende, si allunga o si protende verso di noi, estremità di una struttura in cui l’ “esca” è… pura luce.


Data

tipo: incarico
committente: Image
cronologia: 2005

esposta alla mostra Beyond Media / Intimacy presso la stazione Leopolda a Firenze, dal 1 al 11 dicembre.

Credits

progetto: studio ghigos (Davide Crippa, Barbara Di Prete, Matteo Gaverini, Manolo Lochis, Francesco Tosi).

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